Regime fiscale agevolato forfettario: chi può aderire, come si calcola la tassazione, vantaggi, esclusioni, contributi Inps.

20 Marzo 2019

I liberi professionisti ed i lavoratori autonomi (titolari d’impresa) con un volume d’affari non troppo elevato possono aderire al regime fiscale agevolato forfettario, che dal 2019 si apre ad una platea più ampia di destinatari, rispetto agli anni precedenti: in particolare, possono beneficiare di questo regime tutti i professionisti e gli imprenditori i cui ricavi non superano i 65 mila euro annui. Per chi avvia una nuova attività, è possibile fruire del regime forfettario “start-up”, con tassazione al 5% per i primi 5 anni: per aderire, è necessario soddisfare le condizioni in passato previste per l’adesione al cosiddetto regime dei contribuenti minimi (DL 98/2011).

Dal 2019, per gli aderenti al forfettario non sono più previsti limiti di spesa per il personale dipendente, per i collaboratori e per l’acquisto di beni strumentali, né limiti relativi agli eventuali redditi derivanti dalla pensione o dal lavoro subordinato: in passato, invece, i redditi di pensione o di lavoro dipendente non potevano superare i 30mila euro annui, i compensi corrisposti ai collaboratori dovevano essere inferiori a 5mila euro annui e gli acquisti di beni strumentali inferiori a 20mila euro. Non cambiano, invece, i coefficienti di redditività: a questo proposito, bisogna sapere che nel regime forfettario non è possibile dedurre spese (fanno eccezione i soli contributi previdenziali), ma il reddito viene decurtato in base a una determinata percentuale, diversa a seconda del settore di attività.

Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto sulla partita Iva forfettaria: ecco le cose da sapere.

Indice

  • 1 Come funziona il regime forfettario?
  • 2 Quali sono i benefici per chi aderisce al forfettario?
  • 3 Chi può aderire al regime forfettario nel 2019?
  • 4 Quali sono i requisiti per rientrare nel forfettario ordinario?
  • 5 Quali sono i requisiti per rientrare nel forfettario super-agevolato?
  • 6 Quali sono le differenze tra forfettario e regime dei minimi?
  • 7 Quanto dura il regime forfettario?
  • 8 Come si aderisce al forfettario?
  • 9 Come si aderisce al forfettario se si è già in attività?
  • 10 Posso aderire al forfettario se ho optato per il regime ordinario?
  • 11 Come ci si svincola dall’opzione per il regime ordinario?
  • 12 Cosa si scrive nella fattura forfettario?
  • 13 Cosa si scrive nella fattura elettronica forfettario?
  • 14 Com’è tassato il reddito per i forfettari?
  • 15 Si possono dedurre dei costi dal reddito forfettario?
  • 16 Si possono assumere dipendenti o collaboratori col forfettario?
  • 17 Si possono acquistare beni strumentali col forfettario?
  • 18 Quali sono gli adempimenti per chi aderisce al forfettario nel 2019?
  • 19 Come si calcolano i contributi nel modello Redditi per i forfettari?

Come funziona il regime forfettario?

Il forfettario è un regime fiscale agevolato che presenta degli aspetti in comune col vecchio regime dei contribuenti minimi: si tratta di un regime dedicato alle imprese ed aiprofessionisti con redditi bassi e pochi costi da dedurre.

Il regime forfettario, nel dettaglio, prevede la tassazione sostitutiva ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività, se si soddisfano particolari requisiti, e la tassazione sostitutiva al 15% negli altri casi.

Quali sono i benefici per chi aderisce al forfettario?

Ecco quali sono i vantaggi per chi aderisce al regime forfettario:

  • la tassazione sostitutiva (5% o 15%) sostituisce Irap, Irpef e addizionali;
  • non soggezione all’Iva e agli studi di settore (ora Isa, indici sintetici di affidabilità fiscale);
  • nessun obbligo di tenere le scritture contabili ed i registri Iva obbligatori (acquisti, vendite, etc.), ma solo di numerare progressivamente le fatture e conservarle (escluse le fatture acquisti);
  • sulle fatture non deve essere addebitata l’Iva, e non si deve subire ritenuta d’acconto;
  • nessun obbligo di emettere fattura elettronica;
  • riduzione del 35% (facoltativa) dei contributi dovuti da artigiani e commercianti.

Chi può aderire al regime forfettario nel 2019?

Possono accedere al regime forfettario i titolari di ditta individuale o i liberi professionisti; il regime forfettario non è previsto per le società.

Non sono ammessi:

  • i soci di società di persone (come Snc o Sas);
  • i soci di associazioni assimilate o di società a responsabilità limitata trasparenti (Srl trasparenti);
  • coloro che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata (Srl) o associazioni in partecipazione, che esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni (il divieto è previsto dal 2019);
  • coloro la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a questi datori di lavoro.

Quali sono i requisiti per rientrare nel forfettario ordinario?

Dal 2019, per la permanenza nel regime forfettario è sufficiente:

  • non far parte delle categorie non ammesse al regime (società, soci di società di persone, etc., come osservati nell’elenco precedente);
  • non superare 65mila euro di ricavi annui.

Non sono più previsti i limiti, in vigore sino al 31 dicembre 2018, relativi alla percezione di redditi di lavoro dipendente o di pensione, alle spese per collaboratori e personale dipendente ed all’acquisto di beni strumentali.

Quali sono i requisiti per rientrare nel forfettario super-agevolato?

Per chi fruisce della riduzione della tassazione, cioè del forfettario super agevolato con tassazione al 5%, i requisiti sono gli stessi un tempo previsti per i contribuenti minimi:

  • il contribuente non deve avere esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività, un’attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare; in sostanza, il contribuente non deve aver avuto una partita Iva aperta nei 3 anni precedenti;
  • l’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, una mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni; in parole semplici, l’attività per la quale si fruisce del regime agevolato non deve costituire la prosecuzione di un’attività precedente, ad esclusione della pratica professionale;
  • se viene proseguita un’attività svolta in precedenza da un altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del beneficio, non deve risultare superiore al limite che consente l’accesso al regime.

Quali sono le differenze tra forfettario e regime dei minimi?

Osserviamo, nella presente tabella, le differenze tra forfettario ordinario e regime dei minimi:

Regime fiscale agevolato Contribuenti Minimi Nuovo Forfettario
Soglia massima annua di ricavi 30.000 euro  per tutte le attività 65.000 euro per tutte le attività
Durata del Regime 5 anni, o fino al compimento  di 35 anni di età Indefinita, con tassazione  (max  5 anni
Determinazione del reddito Ricavi, al netto di determinati costi inerenti e oneri previdenziali, con l’aggiunta di plusvalenze e lo scomputo delle minusvalenze Ricavi decurtati da un coefficiente di redditività che varia, a seconda dell’attività, dall’86%
Determinazione dell’imposta 5%  sul reddito netto, dedotte le perdite pregresse   sul reddito (ricavi ridotti dal coefficiente)–  sul reddito (ricavi ridotti dal coefficiente) per i primi 5 anni di attività
Requisiti per l’accesso al regime -l’attività non deve risultare la  continuazione– il contribuente non deve aver avuto una  partita Iva aperta negli ultimi 3 anni. -i compensi dell’anno precedente non devono risultare superiori alla soglia massima di ricavi annua-per chi fruisce del forfettario super-agevolato, i requisiti sono gli stessi previsti per i Minimi.
Soggetti ammessi al regime Persone fisiche, sotto forma di ditta individuale o libero professionista (non sono ammesse le società). Persone fisiche, sotto forma di ditta individuale o libero professionista (non sono ammesse le società).Esclusioni specifiche:

  • soci di società di persone
  • coloro che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata (Srl) o associazioni in partecipazione
  • coloro la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di  datori di lavoro
Personale dipendente o collaboratori Non è possibile assumere dipendenti, né avere collaboratori. È possibile assumere dipendenti e avere collaboratori
Vantaggi Fiscali – Tassazione che sostituisce Irap, Irpef e addizionali– non soggezione all’Iva– nessun obbligo di tenere i

– sulle fatture non deve essere addebitata l’Iva, e non si deve subire

– Tassazione che sostituisce– non soggezione all’Iva– nessun obbligo di tenere i

– sulle fatture non deve essere addebitata l’Iva, e non si deve subire

Acquisti di beni strumentali Ammontare triennale non superiore a  . Nessun limite
Contributi Inps – Iscrizione alla– iscrizione all’Inps -iscrizione alla  Cassa Professionale– iscrizione all’Inps Artigiani e Commercianti  riduzione facoltativa della contribuzione del 35%.

Quanto dura il regime forfettario?

Il regime forfettario non ha una durata determinata ma illimitata: in pratica, dura sinché il contribuente rispetta i requisiti normativi previsti per la permanenza nel regime.

Il regime forfettario super agevolato per chi avvia l’attività, ossia il regime che prevede la tassazione del 5%, dura invece sino a un massimo di 5 anni.

Come si aderisce al forfettario?

Per chi inizia l’attività, l’adesione al regime forfettario, o regime di vantaggio, si deve comunicare all’atto della domanda di attribuzione della partita Iva (modello AA9) all’agenzia delle Entrate, barrando l’apposita casella.

Come si aderisce al forfettario se si è già in attività?

Per chi è già in attività e vuole aderire al forfettario non è necessario presentare alcuna domanda, purché si possiedano i requisiti per la permanenza nel regime fiscale agevolato, in quanto il forfettario è il “regime naturale” per i contribuenti per cui risultano verificate tutte le condizioni d’accesso.

Posso aderire al forfettario se ho optato per il regime ordinario?

Se l’interessato ha optato per il regime Iva ordinario o in contabilità semplificata, l’opzione vincola per 3 anni, salvo rilevanti modifiche ai regimi fiscali.

Nel 2019, ad esempio, considerate le rilevanti modifiche al regime introdotte dalla normativa 2018, è possibile accedere al forfettario anche se si è vincolati al regime ordinario o della contabilità semplificata.

Come ci si svincola dall’opzione per il regime ordinario?

Non è necessario presentare alcuna richiesta per aderire al forfettario svincolandosi dal regime ordinario: perché il cambio di regime sia efficace è sufficiente emettere fattura senza addebitare l’Iva al cliente o committente, e senza ritenuta d’acconto, specificando l’utilizzo del regime fiscale agevolato.

Cosa si scrive nella fattura forfettario?

Nelle fatture emesse, per specificare l’applicazione del regime forfettario, va riportata la seguente dicitura:

“Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla Legge n. 208/2015 e dalla Legge n. 145/2018. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 1 comma 67 della Legge numero 190/2014. Imposta di bollo da 2 euro assolta sull’originale per importi maggiori di 77,47 euro”.

Cosa si scrive nella fattura elettronica forfettario?

Se si deve emettere una fattura elettronica (volontariamente, o fattura PA), esiste invece un apposito campo nel form di compilazione. In questo caso l’imposta di bollo, se dovuta, è virtuale e va pagata tramite F24.

Com’è tassato il reddito per i forfettari?

Nel regime forfettario non si possono dedurre dal reddito le spese inerenti all’attività, ma sono tassati direttamente i ricavi, decurtati da una percentuale, il coefficiente di redditività. Questo coefficiente varia, a seconda dell’attività, dal un massimo dell’86% a un minimo del 40%.

Si possono dedurre solo i contributi previdenziali ed eventuali perdite pregresse.

Nel dettaglio, i coefficienti di redditività applicati sono i seguenti:

Settore di attività Coefficiente di redditività
Commercio (al dettaglio e all’ingrosso) 40%
Commercio di alimenti e bevande 40%
Commercio ambulante di alimenti e bevande 54%
Costruzioni e attività immobiliari 86%
Intermediari del commercio 62%
Servizi di alloggio e attività diristorazione 40%
Attività professionali, scientifiche,tecniche, sanitarie, di istruzione,servizi finanziari ed assicurativi 78%
Altre attività economiche 67%
Industrie alimentari e delle bevande 40%

Facciamo un esempio pratico per capire meglio la tassazione: se il professionista, in un anno, fattura 10mila euro, viene tassato su 7.800 euro (il 78% di 10mila), come se le sue spese ammontassero al 22% del reddito. Il commerciante con 10mila euro di ricavi, invece, viene tassato su 4mila euro, considerando le spese pari al 60% di quanto incassato.

Si possono dedurre dei costi dal reddito forfettario?

Dal reddito imponibile lordo (ossia ricavi/compensi decurtati dal coefficiente di redditività) si possono dedurre i contributi previdenziali e le perdite pregresse.

Si possono assumere dipendenti o collaboratori col forfettario?

Chi aderisce al forfettario può assumere dipendenti e avvalersi di collaboratori: dal 2019 non vale più il limite per il quale le spese per lavoro dipendente e per i collaboratori dovevano risultare inferiori a 5mila euro annui.

Si possono acquistare beni strumentali col forfettario?

Chi aderisce al forfettario può acquistare beni strumentali, ad esempio attrezzature, mobili e auto: dal 2019 non vale più il limite per il quale la spesa annua relativa a tali beni doveva risultare inferiore a 20mila euro.

Quali sono gli adempimenti per chi aderisce al forfettario nel 2019?

I soli adempimenti per i forfettari consistono nell’emissione delle fatture (l’emissione in forma elettronica non è obbligatoria, salva l’ipotesi di fattura PA), nella loro numerazione e conservazione e nella presentazione della dichiarazione dei redditi.

contribuenti forfettari devono conservare e numerare le fatture e presentare annualmente la dichiarazione dei redditi, nella quale calcolano anche i contributi dovuti all’Inps.

Devono compilare, in particolare:

  • il quadro LM, per determinare l’imposta dovuta;
  • il quadro RS, per fornire all’Agenzia Entrate diverse informazioni sull’esercizio dell’attività;
  • il quadro RR, per determinare il pagamento della contribuzione (sono esonerati gli iscritti alle casse dei liberi professionisti).

Come si calcolano i contributi nel modello Redditi per i forfettari?

Il quadro RR è il quadro del modello Redditi in cui devono essere calcolati i contributi previdenziali.

Per l’impresa che aderisce al regime forfettario, nel quadro RR deve essere riportata la somma dell’importo indicato nella colonna 1 del rigo LM34, meno le perdite pregresse relative ai redditi considerati facenti parte dell’importo indicato nella colonna 1 del rigo LM37, indicati nel Quadro LM, sezione II.

Per i professionisti aderenti al forfettario, iscritti alla gestione separata Inps (lavoratori autonomi, liberi professionisti), l’imponibile previdenziale si determina riportando, nel quadro RR, l’importo del rigo LM34 (reddito lordo) indicato nella colonna 2, meno l’importo indicato nel rigo LM37 (perdite pregresse) indicato nella colonna 2.

Fonte articolo: sito web La Legge Per Tutti del 19/03/2019, autore Noemi Secci, url https://www.laleggepertutti.it/278530_partita-iva-forfettaria-ecco-le-cose-da-sapere?fbclid=IwAR2ORCncQFzUESTZObZmglonf2eLFateNEHdpzecmBOEKHDFmXLqVRMwrfs

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